
BY: leonardo.roberti
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Fonte: stateofmind.it
Nel presente articolo viene riportata una recente scoperta italiana – da parte dei ricercatori di neuropsichiatria infantile dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con il Laboratorio di stimolazione cerebrale della Fondazione Santa Lucia – riguardante una nuova tecnica per aiutare i dislessici nella lettura, attraverso la stimolazione cerebrale non invasiva.
Caratteri generali della dislessia
La dislessia «è un disturbo di natura multifattoriale (genetica, biologica, ambientale)» (A. Tittozzi, 2016) che impedisce, a chi ne soffre, di leggere e comprendere un intero scritto, nonostante possieda la capacità sia di leggere che comprendere le singole parole scritte.
Oltre la difficoltà di leggere fluentemente i dislessici trovano difficoltà anche a comprendere la fonetica, hanno problemi nella velocità e nell’ortografia.
Si divide in due grandi gruppi: dislessia evolutiva che si manifesta durante la fase di apprendimento della lingua scritta e la dislessia acquisita che colpisce le persone adulte, le quali avevano acquisito in maniera normale la capacità di leggere, ma che a seguito di una lesione celebrale – spesso nel giro angolare e sopramarginale dell’emisfero sinistro – ne hanno perso la capacità (definizione tratta dall’Enciclopedia Treccani online).
In Italia la dislessia colpisce circa il 3% dei bambini in età scolare e ciò ha forti ripercussioni sulla sfera dell’apprendimento, ma anche su quella sociale e psicologica.
I dislessici, incontrano dunque difficoltà nella decodificazione dei testi scritti, come se le lettere saltassero da una parte all’altra. A tal proposito, per comprendere quanto sia difficile per un dislessico leggere, lo sviluppatore Victor Widell ha creato uno script animato in Java che simula l’esperienza di lettura dei dislessici.
L’ispirazione gli è venuta da un’amica che, soggetta a questo specifico disturbo dell’apprendimento (DSA), gli ha descritto la sua esperienza di lettura. Può leggere, ma ci vuole molta concentrazione, ed è come se le lettere continuassero a saltare dappertutto.
Tale script ha avuto una tale diffusione virale sui media anglosassoni, che il magazine Quartz, utilizzando il medesimo codice di Widell, ha creato un plug-in per browser che permette di navigare su ogni pagina web come se si fosse dislessici.
L’attenzione alla dislessia nei paesi inglesi è molta alta, in quanto l’organizzazione Dyslexia International stima che almeno il 10% della popolazione sia colpita da questa patologia.
Lo studio: un nuovo trattamento della dislessia
La ricerca presentata in questo articolo, è stata pubblicata su Restorative Neurology and Neuroscience (F. Costanzo, C. Varuzza, S. Rossi, S. Sdoia, P. Varvara, M. Oliveri, K. Giacomo, S. Vicari, D. Menghini, 2016) e mostra che:
Metodo
La tecnica utilizzata per il trattamento della dislessia è denominata stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS), non è invasiva e inoltre è già utilizzata nei trattamenti di disturbi quali la depressione e l’epilessia focale.
Durante la terapia di stimolazione i partecipanti dei due gruppi hanno eseguito contemporaneamente delle attività che favoriscono la correttezza e la velocità della lettura (simili a quelle utilizzate per la logopedia).
Risultati
In sei settimane il gruppo sottoposto a procedura attiva ha migliorato la propria capacità del 60% passando da 0,5 a 0,8 sillabe lette al secondo:
Dunque, anche a distanza di tempo, i risultati sono rimasti invariati.
Per i ragazzi invece sottoposti al trattamento placebo i miglioramenti non sono degni di nota (0.04 sillabe al secondo).Gli studi recenti hanno dimostrato che la tDCS variando l’attività neurale di circuiti cerebrali alterati nelle persone dislessiche, consente un miglioramento delle attività di lettura (Tittozzi, 2016).
Conclusioni
La tDCS non vuole sostituirsi alla logopedia tradizionale nel trattamento della dislessia, ma integrare la terapia logopedica tradizionale, tanto che i nostri risultati dimostrano la sua particolare efficacia in combinazione con la terapia tradizionalesostiene Vicari.