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L’attuale classificazione internazionale definisce il disturbo specifico del linguaggio (DSL) “una condizione nella quale l’acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dalle prime fasi dello sviluppo. Il disturbo non è direttamente attribuibile ad alterazioni neurologiche, ad anomalie nei meccanismi fisiologici della parola, né a problemi sensoriali, a ritardo mentale o a fattori ambientali. E’ spesso correlato ad altri problemi, quali difficoltà nel leggere e nello scrivere, anomalie nelle relazioni interpersonali, disturbi dell’emotività e del comportamento”(ICD-10).

Quali sono le manifestazioni del DSL, che colpisce circa il 6% dei bambini in età scolare, in particolar modo di sesso maschile?

Il ritardo nella comparsa del linguaggio, il ritardo nelle sue fasi di sviluppo, la presenza di errori frequenti nella lettura, nell’esposizione orale e nella produzione scritta, correlati a difetti nella comprensione fonologica, lessicale e morfosintattica, sono alcuni degli aspetti del disturbo specifico del linguaggio, né si possono trascurare le conseguenze, a livello psicologico, delle difficoltà scolastiche e di relazione con gli altri.

L’individuazione del disturbo, una volta esclusi i fattori neurologici, fisiologici, di ritardo mentale ecc., avviene attraverso la somministrazione di scale e test di valutazione strutturati su livelli graduali di difficoltà (capacità di produrre un fonema,di elaborare un messaggio orale, di produrre o decodificare correttamente un testo scritto). (Liberamente tratto da Wikipedia).